FAQ

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FAQ BREVETTI

1. Cos'è un'invenzione?

Non esiste una definizione specifica di invenzione, ma generalmente è ritenuta un’invenzione ogni soluzione di natura tecnica che permetta di risolvere uno specifico problema tecnico, purché la soluzione tecnica sia nuova e si differenzi dallo stato della tecnica in maniera non banale. Ne consegue che anche piccole modifiche allo stato della tecnica possano essere considerate invenzioni ed in quanto tali brevettate.

2. E' possibile brevettare un'idea?

Dire che un’idea può essere brevettata è un’affermazione imprecisa. Ciò che è effettivamente brevettabile è la specifica soluzione tecnica che consente di attuare ed applicar e industrialmente l’idea innovativa.

 

3. Quali sono i requisiti per poter brevettare un'invenzione?

Per essere brevettabile un’invenzione deve essere nuova, ossia non deve essere stata divulgata da chiunque (inventore compreso) né in alcun modo prima della data di deposito della domanda di brevetto. Inoltre, è necessario che l’invenzione implichi anche un’attività inventiva, ossia che le differenze con lo stato della tecnica che rendono nuova l’invenzione non siano facilmente derivabili dall’arte nota. Inoltre, l’invenzione deve essere applicabile industrialmente, ossia deve essere replicabile e la sua corretta attuazione non deve essere demandata ad una maggiore o minore abilità dell’operatore né legata a variabili non controllabili.

4.Cosa si intende per novità?

Un’invenzione è considerata nuova quando non è stata mai divulgata, né in maniera scritta né in maniera orale, prima della data del deposito della domanda di brevetto.

5. Posso mostrare la mia invenzione prima di depositare la domanda di brevetto?

Illustrare la propria invenzione, anche in maniera incompleta, può essere molto pericoloso e può compromettere l’iter di concessione del brevetto, anche nel caso in cui l’invenzione sia illustrata ad un ristretto numero di persone, in quanto si potrebbe configurare una divulgazione che priva di novità l’invenzione. Nel caso in cui non si possa fare a meno di illustrare la propria invenzione è fondamentale che chi riceve le informazioni accetti di firmare un patto di segretezza e di non divulgazione (NDA – Non- disclosure agreement).

6. Quanto costa brevettare?

Il costo di un brevetto è fortemente variabile in base agli Stati in cui si decide di depositare la domanda. In linea generale, il deposito di una domanda di brevetto in Italia ha costi relativamente contenuti, con un minimo di poche decine di euro per tasse e diritti camerali, ai quali devono eventualmente aggiungersi i costi del consulenza qualora si decida di affidarsi ad un esperto in materia.

7. Come posso tutelarmi all'estero?

Le soluzioni sono teoricamente infinite, in quanto il deposito di una domanda in Italia può essere affiancato dal deposito di tante altre domande di brevetto in ognuno degli Stati in cui si vuole tutelare la propria invenzione. Per gli inventori italiani le soluzioni più diffuse prevedono il deposito iniziale di una domanda in Italia seguito dal deposito entro l’anno di priorità di una domanda di brevetto europeo, con cui ottenere la concessione di un brevetto nei 38 Paesi aderenti alla Convenzione sul Brevetto Europeo attraverso un’unica procedura, o di una domanda internazionale secondo la convenzione PCT alla quale aderiscono ad oggi 146 Paesi.

8. In quali Stati conviene proteggere le proprie invenzioni?

La scelta degli Stati in cui depositare una domanda di brevetto dovrebbe essere basata su due differenti criteri: Stati che costituiscono un possibile mercato per la propria invenzione e Stati in cui sono presenti possibili concorrenti che potrebbero attuare l’invenzione. Solo in questo modo è possibile agire in maniera efficace a difesa dei proprio diritti, potendo agire nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nella contraffazione, siano essi produttori, rivenditori o utilizzatori dell’invenzione oggetto di brevetto.

9. Ci sono alternative ad un brevetto?

Quando occorre tutelare una nuova soluzione tecnica il brevetto, sia per invenzione che per modello di utilità, è sempre la soluzione più idonea per la quale non esistono alternative valide. L’unica alternativa da prendere in considerazione è la tutela delle informazioni segrete, che tuttavia sono protette fin quando rimangono all’interno dell’azienda.

10. Quanto vale un brevetto?

Il valore di un brevetto è fortemente legato al’estensione territoriale ed al grado di innovazione da esso apportato rispetto allo stato della tecnica, oltre che all’ambito tecnologico in cui esso si colloca. Inoltre, perché un brevetto acquisisca valore è importante che sia stato sottoposto ad una ricerca e ad un esame di merito da parte di un Ente ufficiale (ad esempio UIBM o EPO). In tal senso grazie all’introduzione a partire dal Luglio 2008 della ricerca di anteriorità eseguita dall’EPO per tutte le domande italiane per brevetto di invenzione non rivendicanti una priorità, i brevetti italiani hanno visto incrementare sensibilmente il loro valore, in quanto la loro concessione non è più solo un atto formale ma è legata alla reale presenza dei requisiti di validità.  

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